Sostenibilità ESG: i costi della certificazione
ESG: Topic assoluto
Ineluttabile è un aggettivo che si applica ad un’entità contro la quale non si può lottare, significa evento imposto da una tragica e fatale necessità; tra i sinonimi troviamo i termini: “inesorabile e inevitabile”.
Mai come in questo periodo i temi della sostenibilità sono al centro dell’attenzione generale. Buona parte della comunicazione da parte delle aziende pone grande enfasi ai temi ambientali e della sostenibilità in generale. Anche il mondo della finanza si è adeguato ed è attento ai temi ESG. Risulta evidente che qualunque struttura organizzativa, suo malgrado, deve fare i conti con la sostenibilità e tutto ciò che rappresenta. Più che una opportunità parliamo appunto di ineluttabilità.
Certificare la sostenibilità
La premessa anticipa il tema di questo post. Come certificare la sostenibilità e come comunicare verso l’interno e verso l’esterno dell’organizzazione cosa si sta facendo per perseguire la sostenibilità. E ancora e soprattutto, come si misura la sostenibilità?
“Se non si misura non si può controllare. Se non si può controllare non si può gestire. Se non si può gestire non si può migliorare. H. J. Harrington”
Certificare è importante perché la certificazione è una conferma di “terza parte” che i requisiti di norme internazionalmente riconosciute sono soddisfatti. La certificazione si basa su una valutazione di conformità in cui viene controllato il soddisfacimento dei requisiti.
A questo punto la domanda che è lecito porsi è: qual è la norma che consente ad un sistema organizzativo di certificarsi in conformità ai requisiti internazionali ESG?
Da quello che mi risulta ad oggi non esiste ancora una sola norma ISO che soddisfi integralmente questa esigenza.
- Ci sono tante norme consolidate che gestiscono una o più parti della terna ESG,
- ci sono protocolli che indicano la conformità ad una linea guida riferita alla sostenibilità; protocolli anche molto autorevoli,
- ci sono modelli che attribuiscono scientificamente un rating ESG attraverso sistemi e algoritmi molto ben progettati e molto affidabili.
Ma, di fatto, non esiste una norma riconosciuta a livello internazionale “full compliance” che abbracci in maniera integrata tutte e tre le variabili ESG.
Dubbio amletico
Risulta complesso orientarsi per un imprenditore, specie se del segmento PMI, nel mare delle norme e protocolli per scegliere quello o quelli più opportuni per certificare la propria compliance riferita alla sostenibilità.
Nella certezza di aver dimenticato qualche pezzo per strada, anche importante, ho provato a riassumere nella matrice seguente i più importanti percorsi che è opportuno almeno conoscere per una vera conoscenza della disciplina ESG.
L’elenco ovviamente non comprende norme specifiche di settori particolari o protocolli non normati (vedi elenco in nota 1) anche se questi possono effettivamente rappresentare un importante passo verso la sostenibilità.
Environmental | Social | Governance |
ISO 14001 Sistemi di gestione ambientale – Requisiti e guida per l’uso. | ISO 45001:2018 Sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro – Requisiti e guida per l’uso | ISO 9001 Sistemi di gestione per la qualità |
ISO 50001 Sistemi di gestione dell’energia – Requisiti e linee guida per l’uso | ISO 37001:2016 Sistema di gestione per l’anticorruzione | ISO 31000:2018 Gestione del rischio – Linee guida |
Certificazione Emas del sito produttivo | ISO 26000 Guida alla responsabilità sociale | ISO 22301 Sicurezza della società – Sistemi di gestione della continuità operativa – Requisiti (BCMS – Business Continuity Management System) |
Certificazione Emas di sistema – KPIs ambientali secondo gli standard EMAS | ISO 30414:2018 Gestione delle risorse umane – Linee guida per la rendicontazione del capitale umano interno ed esterno | ISO 21500 – Guida alla gestione dei progetti project management. |
ISO 14067 principi, i requisiti e le linee guida per la quantificazione e il reporting della CFP (Carbon Footprint di prodotto), | ISO 30415:2021 Gestione delle risorse umane – Diversità e inclusione | ISO 37000:2021 Guida alla governance delle organizzazioni |
Certificazione Parità di Genere – UNI/PdR 125:2022, entrato in G.U. n. 152 il 1° luglio 2022, | ISO 10001 Gestione per la qualità – Soddisfazione del cliente – Linee guida per i codici di condotta delle organizzazioni | |
SA 8000 – certificazione etica | ISO 10006 Gestione per la qualità – linee guida per la qualità nel project management. | |
Modello 231: il Codice Etico – D.Lgs. 231/01 | Quaderno OIBR – Informazioni non finanziarie per gli adeguati assetti e per la previsione delle crisi nelle PMI | |
Rating di legalità | Schema EFRMS 14:2019 – Economic Financial Risk Management Systems (Schema di Certificazione accreditato da Accredia in ottica Crisi d’Impresa) | |
Global Reporting Initiative (GRI) standard 2016 – Indicatori relativi alla corporate governance
|
Ipotizzando di avere risorse interne sufficientemente competenti e quantitativamente disponibili; ovvero di poter accedere a consulenti esterni in numero e qualità idonei, la classica PMI come può orientarsi e valutare il costo di adozione di un sistema gestionale integrato conforme alle norme richiamate nella tabella precedente?
Costi e benefici
La risposta ad una domanda così complessa è una sola ed è la seguente: dipende!
Le variabili da prendere in considerazione sono tante, tra queste riportiamo le principali:
- la profondità con cui voglio implementare il sistema regolamentato dalle norme prese a riferimento;
- il budget di spesa disponibile per rimanere in equilibrio finanziario in ambito al rapporto costi – benefici;
- le competenze presenti o disponibili in azienda;
- il livello digitalizzazione e la capacità di controllo e monitoraggio delle prestazioni aziendali;
- il contesto di mercato e la segmentazione della clientela alla quale ci si rivolge.
In ogni caso l’esercizio rappresentato dalla seguente tabella vuole simulare (per un’azienda piccola es. 20/30 addetti) un caso limite basato sul presupposto di voler essere ESG compliance solo sulle principali norme.
tot costi >>>> | Circa 100.000,00 € | ||||
riferimento normativo – linee guida | Attività | stima costo implementazione (**) | stima costo Ente certificazione | totale stima costo | |
ISO 9001 Sistemi di gestione per la qualità | ottenimento certificazione | 6.000 € | 2.500€ | 8.500 € | |
ISO 14001 Sistemi di gestione ambientale | ottenimento certificazione | 6.000 € | 3.000 € | 9.000 € | |
ISO 45001:2018 Sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro | ottenimento certificazione | 6.000 € | 3.000 € | 9.000 € | |
SA 8000 – certificazione etica | ottenimento certificazione | 5.000 € (*) | 3000 € | 8.000 € | |
ISO 22301 Sicurezza della società – Sistemi di gestione della continuità operativa | ottenimento certificazione | 4.000 € (*) | 2.500 € | 6.500 € | |
ISO 31000:2018 Gestione del rischio – Linee guida | ottenimento certificazione | 4.000 (*) € | 2.500 € | 6.500 € | |
ISO 37001:2016 Sistema di gestione per l’anticorruzione | ottenimento certificazione | 4.000 (*) € | 2.500 € | 6.500 € | |
ISO 50001 Sistemi di gestione dell’energia | ottenimento certificazione | 4.000 (*) € | 2.500 € | 6.500 € | |
Modello 231: (Rif- D.Lgs. 231/01) | Implementazione MOG | 12.000 € | – € | 12.000 € | |
Rating di legalità | ottenimento report | 500 € | 2.000 € | 2.500 € | |
Certificazione Parità di Genere – UNI/PdR 125:2022, entrato in G.U. n. 152 il 1° luglio 2022 | Ottenimento certificazione | 3.000 (*) € | 2.500 € | 5.500€ | |
Quaderno OIBR – Informazioni non finanziarie per gli adeguati assetti e per la previsione delle crisi nelle PMI | adeguamento reporting aziendale | 2.500 € | – € | 2.500 € | |
ISO 14067 Carbon footprint | certificazione | 5.000 € | 3.000 € | 8.000 € |
Note
(*) costi (molto) indicativi prendendo in considerazione la presenza in azienda di un Sistema di Gestione Qualità già certificato ISO 9001
(**) costo consulente esterno per assistenza all’implementazione e redazione documentale + costo personale interno dedicato
Conclusioni
Resta evidente che la sostenibilità passa anche per la capacità di mantenere in equilibrio finanziario l’azienda che è sempre più coinvolta in un mercato complesso e in rapida e costante evoluzione.
Posto che non è pensabile di attendere altro tempo per iniziare un percorso di avvicinamento ai tempi ESG, occorre capire bene come. Lo scopo è quello di progettare l’approccio al mondo della sostenibilità in maniera concreta ed equilibrato, meglio se in compagnia di un partner esterno capace di assisterci e affiancarci operativamente nella quotidianità.
Articolo scritto e redatto da Roberto Crepaldi (IMS Srl) e Cristiano Sgueglia Della Marra (IMS Srl)