GDPR – Nuovi adempimenti (anche per le imprese di costruzioni)
GDPR – Cosa c’è da sapere
Vista la crescita esponenziale dei dati digitali la Comunità Europea ha approvato il regolamento GDPR– General Data Protection Regulation per uniformare la gestione a livello europeo.
Il quadro normativo di riferimento è il seguente:
- M 163/2013 – (http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2014/02/14/14G00018/sg) e successive modifiche.
- Regolamento UE 2016/679 (http://www.diritto24.ilsole24ore.com/art/dirittoCivile/2016-05-16/la-privacy-europea-regolamento-ue-2016679-125453.php).
- Linee guida del Gruppo dei Garanti europei – WP29 (http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/5792160)
L’autorità di riferimento è il Garante per la protezione dei dati personali (http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home)
- Chi è interessato al GDPR?: In pratica tutti coloro che hanno un business e quindi anche tutte le imprese di costruzioni.
- Cosa c’è da fare?: Analizzare i trattamenti e ridurre, mitigare i rischi che attengono alla gestione dei dati.
- Come si può fare?: Applicando gli strumenti previsti dalla normativa e attraverso un’analisi oggettiva dei propri Sistemi Informatici.
Analisi dell’infrastruttura tecnologica
La prima cosa da fare è la verifica della vulnerabilità, intesa come capacità di difesa da attacchi esterni o perdita di dati digitali (oltre che cartacei) che nel concreto si traduce nelle seguenti best practise:
- Penetration test: Attività che consiste in un processo operativo di valutazione della sicurezza di un sistema o di una rete che simula l’attacco di un utente malintenzionato attraverso l’utilizzo di specifici software (es. Wireshark, Nessus, NMap, ecc.).
- Fi.: Attenzione alle connessioni wireless, ad esempio è buona norma tenere separata la rete Guest da quella interna e verificare che dall’esterno del perimetro aziendale questa non sia raggiungibile.
- Thetering: Sensibilizzare le persone a non utilizzare il proprio smartphone quale hotspot per la connessione internet di un device interno collegato alla rete aziendale.
- Antivirus: verificare l’aggiornamento e l’efficacia del proprio sistema antivirus.
- Accessibilità: inibire l’accesso ai server aziendali ai non addetti ai lavori.
- Permission: verificare le politiche di accesso alla rete aziendale e relative credenziali (pswd).
Privacy by Design, l’essenza della nuova normativa GDPR
In pratica si passa dal rispetto delle misure “minime” alle misure “adeguate” delle quali il titolare sarà chiamato a dimostrare (come adeguatezza) in caso di verifica da parte del Garante.
Si parla quindi di garanzia di Privacy by design e by default, ovvero di integrazione delle tematiche della privacy sin dalla progettazione del trattamento del dato per acquisire solo quelli necessari al trattamento stesso.
Ma quali sono le novità del GDPR?
- DPIA (acronimo di Data Protection Impact Assesment) è l’attività, sopra esemplificata, di analisi che si concretizza in un documento programmatico di rappresentazione dello stato di fatto e del progetto di adeguamento.
- Registro dei trattamenti: che è da aggiornare nel tempo.
- Diritto all’oblio e conseguente verifica dei tempi e dei modi di cancellazione del dato.
- Portabilità del dato verso l’interessato o da terzi da questi designati.
- Gestione delle violazioni: descrizioni delle procedure da porre in atto in caso di attacco di tipo ramsomware, virus, perdita di telefono cellulare, pc portatile aziendale, documenti cartacei, ecc…).
Quali sono gli attori?
- Titolare dei dati (che ovviamente risponde in prima persona)
- Responsabile del trattamento (inteso come colui che riceve la nomina formalizzata)
- Incaricato del trattamento (inteso come chi effettivamente tratta i dati)
- Interessato (proprietario del dato)
- DPO (acronimo di Data Protection Officer), nuova figura, che supporta e coordina gli attori coinvolti, sorveglia l’osservanza degli adempimenti e coopera con l’autorità di controllo.
Cosa bisognerebbe fare…
- Mappatura dei processi (quella che si dovrebbe fare anche per il sistema qualità aziendale)
- Predisporre i Report (registri dei trattamenti previsti dalla normativa)
- DPIA, (chi ha ancora il documento effettuato per la Privacy può partire Analisi dei rischi (anche in questo caso l’attività è prevista per l’adeguamento alla nuova versione della ISO 9001:2015)
- Valutare nomine e deleghe, es. DPO esterno (preferibile)
- Verifica dei trattamenti (da verbalizzare)
- Nomina addetti da formalizzare
- Piano di mitigazione in relazione alle evidenze del DPIA
- Modulistica per data breach (vedi esempio http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/1915835)
- Modulistica per informative e raccolta consensi
- Gestione diritti degli interessati
E inoltre…
- Informare e formare i dipendenti e i collaboratori aziendali
- Valutare sistemi di disaster recovery plan (salvataggio dati)
- Pianificare periodici test di vulnerabilità.
- Introdurre strumenti di monitoraggio delle performance di rete.
- Valutare polizze assicurative per la copertura dei rischi non mitigabili.
Considerazioni finali
La prima reazione al GDPR per l’imprenditore del settore costruzioni è di “scoramento” per la necessità di adeguarsi ad un nuovo ulteriore adempimento.
Specie se si considera che il regime sanzionatorio entrerà a regime dal 25 maggio del 2018 ed è particolarmente importante (si parla di multe anche di 20 mio € !!!). Il Garante inoltre ha aumentato l’organico preposto al controllo passando da 100 a 125 unità. GDPR è un regolamento e non una direttiva UE per cui è immediatamente esecutivo e non abbisogna di un recepimento italiano.
Se anche il rischio di sanzioni è (molto) remoto resta lo spunto per porre l’attenzione al proprio Sistema Informativo, spesso visto come fanalino di coda negli strumenti organizzativi dell’impresa edile.
Nell’era della digitalizzazione, del Iot (Internet of Think) e Industry 4.0 è arrivata l’ora di alzare l’asticella di attenzione sulla Cyber Security; anche per noi costruttori, ecco la morale del GDPR.
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